CONTATTACI   • SPAZIO D'ARTE MAGOPOVERO   • PROSSIMI APPUNTAMENTI  
www.casadeglialfieri.it Casa degli Alfieri
Universi sensibili di Antonio Catalano
Armadi Sensibili  
Le Lucciole batticuore  
Popoli  
Padiglioni delle meraviglie  
Sagra del meraviglioso mondo di Odisseo  
La bibbia dei semplici  
Io sono patrimonio dell'umanità  
Le cappelle dei meravigliati  
 
Cappella a Arzo  
Cappella a Zurigo  
Cappella a Parma  
Cappella a Guazzolo  
Presentazione di Marialisa Leone  
Presentazione di Don Vittorio Croce  
Presentazione di Lorenza Zambon  
Presentazione di Luciano Nattino  
Presentazione di Carlos Laredo  
Presentazione di Marco Bianchi  
Presentazione di Claudia Ponzone  
Grotte  
 
Altre opere  
Il viaggio degli universi  
La casa sensibile  
Spettacoli  
La giostra del tempo  
Cantico dei semi  
Carnevale  
La giostra delle meraviglie  
Le valigie dei fili invisibili  
Mondi Fragili  
Concerto fragile  
Idee sussurrate  
Casa degli alfieri  
Presentazione di Lorenza Zambon
Chissà poi perché la chiama “cappella” …. Io la chiamerei , quasi, “cattedrale” … non tanto per le dimensioni ( due interi campi da bocce regolari, mica poco!) … no, è per il modo di starci dentro … qui mica puoi stare fermo, mica ti puoi sedere … qui appena entri fai un sospiro per recuperare il fiato che al primo impatto ti è mancato … perché proprio non te lo potevi aspettare tutto questo spazio e la luce sottomarina che scorre giù dalle bocche di lupo e si riflette azzurrina sulle pareti e tutte quelle figure ancora indistinte che corrono avanti, fin al fondo ….

Un respiro … e poi si parte, come è ovvio, si comincia a camminare, verso sinistra, come è naturale … si fa qualche passo, piano piano, si sosta, si guardano le figure, c’è una nave che prende il largo ed esseri volanti, anche lì inizia un viaggio …. E poi si va un po’ più avanti, si sosta, si ascoltano le figure e il racconto continua, arrivano le sirene e la donna che uccide il drago (la prima nella storia), e si fa qualche altro passo, ci si meraviglia, ed ecco gli uccelli, la processione degli animali, la teoria delle nuvole e avanti, cosa lanciano quegli uomini ? e avanti si fa tutto il giro, fino ai giganti, e quello è il limite perché poi le figure scompaiono, e c’è solo cielo e un uccello lontano, piccolo.

Credo che questo facessero nelle cattedrali, quelle vere, antiche; camminavano, viaggiavano lungo le pareti, guardavano le figure, ascoltavano una storia … e dopo, solo dopo si fermavano, per i riti, certo, ma anche per mangiare, vendere, comprare, chiedere giustizia, dormire … cosa si farà in questa cattedrale qui? Un amico ha visto dei giocatori di bocce in quelle figure piene di movimento verso il fondo e gli è sembrato un omaggio ai due vecchi campi che ci sono qui dentro, ancora attivi e un buon auspicio per le loro partite; un altro ha detto che non sarebbe più riuscito a giocare a bocce in mezzo a tutta questa magnificenza … Staremo a vedere: chissà se questo universo meraviglioso dispiegato su queste pareti saturerà tutto lo spazio o ne moltiplicherà le possibilità? Io, naturalmente, credo all’arte come fertilizzante …

Intanto che ci penso rifaccio tutto il giro …. Adesso ne sono sicura: la magia di tutto questo non sarebbe così potente se le figure fossero dipinte … l’incantamento sta proprio nel fatto che le figure sono “vuote” di pittura e “piene”di muro, con tutta la sua materia e tutte le sue macchie, la pittura sta fuori, tutto intorno, sembra che serva solo a “tirare fuori” degli esseri invisibili che nel muro c’erano già … li tira fuori dal muro e anche da me … guardo le sirene e le riconosco, sono proprio quelle di Ulisse… anche nell’Odissea nessuno le descrive, nessuno vede le sirene, si possono solo desiderare …. Guardo i cortei degli animali e un’altra parola, proprio ovvia, mi viene alla mente: “rupestre”…. Certo qui non c’è roccia, non c’è caverna, si vede bene è intonaco e cantina … ma non posso non pensare a quelle corse degli animali, a quelle impronte ripetute di mani “vuote”, con il colore solo intorno… anche lì le immagini e la materia erano così unite … E poi penso a come cambierà tutto questo nel tempo, sicuramente le macchie del muro si muoveranno ancora ci saranno nuovi affioramenti, qualcosa si scrosterà, anche queste figure un po’ si muoveranno …e di colpo progetto un’azione segreta e clandestina: se la luce sotto a quella bocca di lupo è sufficiente, se riesco a non farmene accorgere da nessuno, questa primavera un’altra macchia si mischierà a quelle in movimento sull’intonaco e questa sarà viva e quella sirena sarà felice del suo vago sorriso verde di muschio …
credits diritti riservati © Antonio Catalano