Chissà poi perché la chiama “cappella” …. Io la chiamerei , quasi, “cattedrale” … non tanto per le dimensioni ( due interi campi da bocce regolari, mica poco!) … no, è per il modo di starci dentro … qui mica puoi stare fermo, mica ti puoi sedere … qui appena entri fai un sospiro per recuperare il fiato che al primo impatto ti è mancato … perché proprio non te lo potevi aspettare tutto questo spazio e la luce sottomarina che scorre giù dalle bocche di lupo e si riflette azzurrina sulle pareti e tutte quelle figure ancora indistinte che corrono avanti, fin al fondo ….
Un respiro … e poi si parte, come è ovvio, si comincia a camminare, verso sinistra, come è naturale … si fa qualche passo, piano piano, si sosta, si guardano le figure, c’è una nave che prende il largo ed esseri volanti, anche lì inizia un viaggio …. E poi si va un po’ più avanti, si sosta, si ascoltano le figure e il racconto continua, arrivano le sirene e la donna che uccide il drago (la prima nella storia), e si fa qualche altro passo, ci si meraviglia, ed ecco gli uccelli, la processione degli animali, la teoria delle nuvole e avanti, cosa lanciano quegli uomini ? e avanti si fa tutto il giro, fino ai giganti, e quello è il limite perché poi le figure scompaiono, e c’è solo cielo e un uccello lontano, piccolo.
Credo che questo facessero nelle cattedrali, quelle vere, antiche; camminavano, viaggiavano lungo le pareti, guardavano le figure, ascoltavano una storia … e dopo, solo dopo si fermavano, per i riti, certo, ma anche per mangiare, vendere, comprare, chiedere giustizia, dormire … cosa si farà in questa cattedrale qui? Un amico ha visto dei giocatori di bocce in quelle figure piene di movimento verso il fondo e gli è sembrato un omaggio ai due vecchi campi che ci sono qui dentro, ancora attivi e un buon auspicio per le loro partite; un altro ha detto che non sarebbe più riuscito a giocare a bocce in mezzo a tutta questa magnificenza … Staremo a vedere: chissà se questo universo meraviglioso dispiegato su queste pareti saturerà tutto lo spazio o ne moltiplicherà le possibilità? Io, naturalmente, credo all’arte come fertilizzante …
Intanto che ci penso rifaccio tutto il giro …. Adesso ne sono sicura: la magia di tutto questo non sarebbe così potente se le figure fossero dipinte … l’incantamento sta proprio nel fatto che le figure sono “vuote” di pittura e “piene”di muro, con tutta la sua materia e tutte le sue macchie, la pittura sta fuori, tutto intorno, sembra che serva solo a “tirare fuori” degli esseri invisibili che nel muro c’erano già … li tira fuori dal muro e anche da me … guardo le sirene e le riconosco, sono proprio quelle di Ulisse… anche nell’Odissea nessuno le descrive, nessuno vede le sirene, si possono solo desiderare …. Guardo i cortei degli animali e un’altra parola, proprio ovvia, mi viene alla mente: “rupestre”…. Certo qui non c’è roccia, non c’è caverna, si vede bene è intonaco e cantina … ma non posso non pensare a quelle corse degli animali, a quelle impronte ripetute di mani “vuote”, con il colore solo intorno… anche lì le immagini e la materia erano così unite … E poi penso a come cambierà tutto questo nel tempo, sicuramente le macchie del muro si muoveranno ancora ci saranno nuovi affioramenti, qualcosa si scrosterà, anche queste figure un po’ si muoveranno …e di colpo progetto un’azione segreta e clandestina: se la luce sotto a quella bocca di lupo è sufficiente, se riesco a non farmene accorgere da nessuno, questa primavera un’altra macchia si mischierà a quelle in movimento sull’intonaco e questa sarà viva e quella sirena sarà felice del suo vago sorriso verde di muschio …
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