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www.casadeglialfieri.it Casa degli Alfieri
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Presentazione di Marialisa Leone  
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Casa degli alfieri  
La cappella dei meravigliati di Guazzolo nasce ai confini tra l’astigiano e l’alessandrino, nelle cantine di una casa storica adibita ad usi diversi nelle varie epoche, fino ad ospitare una scuola per l'infanzia.
Alcuni anni fa è stata rilevata dall’Architetto Marco Bianchi, che nell’ambito del progetto di ristrutturazione, ha deciso di recuperare la grande cantina (oggi bocciofila) attraverso l’arte. La proposta fatta ad Antonio Catalano è stata immediatamente accolta e, in pochi giorni di totale immersione, è nato un grande affresco, un racconto-percorso che racchiude forme, macchie, immagini già presenti nelle pareti, le mette in movimento, le collega, cambiando continuamente a seconda della luce che traspare dalle finestrelle, dell’avvicendarsi dei giorni, delle stagioni.

La cappella è dedicata a Giuliano Amatucci, attore, cantante, ma soprattutto compagno di strada di Antonio Catalano, della casa degli alfieri, di tanti amici astigiani, scomparso nel 2005, “attore dell’anima, cantante del cuore”.
A lui è rivolta la filastrocca “Ogni tanto” che apre e chiude il percorso pittorico e narrativo, scritta sulla parete che sovrasta la porta, circondata da immagini di gioia, di gioco:
Ogni tanto può anche arrivare la notte
Buia come quelle nelle tane di vecchie marmotte
La notte quella senza vento
Che cade nel cuore con assurdo sgomento
Notte senza luna né animali
Non certo di quelle normali
È in quella notte che noi cerchiamo di capire
Quello che si può solo sentire.


Proseguendo con lo sguardo, si susseguono quadri diversi: Il naufragio (inizio della crisi, dell’incognito), La danza gioiosa di sirene (mentre sulla terra c’è crisi, sotto terra sopravvivono la gioia, l’immaginazione, la sensibilità, la capacità di meravigliarsi), La cacciatrice e il drago (immagine già presente nella parete, a cui Catalano ha dato forma e vita, sospendendola tra cielo e terra, confusi tra loro), La signora della luna (una "meravigliata" che unisce il cielo e la terra, sospesa), I portatori di uova ( portatori di nascita, di un nuovo evento, di rinnovamento, che preludono alla crisi e al cambiamento imminenti), Il dio capovolto (rovesciato e svuotato come un sacco, non ha più nulla da dare, è stato saccheggiato di tutti i suoi doni fatti agli uomini; gli uomini sensibili, giudiziosi gli restituiscono tutto, ringraziandolo per la fiducia mal riposta: decidono di non voler possedere il mondo, ma di contemplarlo, ammirarlo, di farne parte tornando allo stato primitivo di ignoranza e per questo ricevono un cuore nuovo, capace di stupore, di contemplazione, di sensibilità, e si mettono in cammino), L’esodo (gli uomini giudiziosi danno le dimissioni al mondo come gli Scalognati dei “Giganti della montagna” di Pirandello: l’uomo che non è stato degno di ricevere i doni da dio, glieli rende e inizia a vagare, senza sapere verso dove), Il primo viandante (personaggio in cammino, senza meta, in ricerca), La nuova danza di sirene, simbolo dell’immaginario, del mondo sensibile, dello stupore che continua a sopravvivere sotto terra, L’immagine di un animale (suggerita da una macchia del muro), divide questo mondo dalle figure di altri Viandanti, ancora lontani da una dimensione gioiosa, leggera, pesanti, lenti, pieni di perplessità, di contraddizioni (uno cammina in senso contrario rispetto agli altri), con grandi bastoni storti che sono più un ostacolo che un aiuto, mentre un uccello vola in terra, perché cielo e terra continuano a confondersi; infine, il punto d’arrivo, La contemplazione: il corpo dell’ultimo viandante è snello, leggero, senza pesantezza, senza sostanza, sembra attraversare il muro per far parte della terra, del mondo, del tutto.
Il percorso si chiude con l’immagine gioiosa, giocosa da cui si è partiti.

Leggi le presentazioni della Cappella dei Meravigliati di Guazzolo:
Presentazione di Marialisa Leone
Presentazione di Don Vittorio Croce
Presentazione di Lorenza Zambon
Presentazione di Luciano Nattino
Presentazione di Carlos Laredo
Presentazione di Marco Bianchi
Presentazione di Claudia Ponzone


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